La comunicazione della scienza per il grande pubblico, la cosiddetta pop science, è facilitata e favorita dall'utilizzo di tecnologie digitali, quando queste sono usate in modo razionale, pratico, con grande attenzione a non banalizzare i concetti presentati. Al riguardo, volevo presentarvi tre ''progetti'' digitali che ho sempre considerato meritevoli di attenzione.
Il primo forse lo conoscete tutti, è Minutephysics: https://www.youtube.com/user/minutephysics ., divenuto famoso attraverso lo sharing social. L'autore, Henry Reich, presenta in maniera molto ponderata e semplice contenuti che possono risultare spinosi e contro-intuitivi (ad esempio, il video Immuvable object vs unstoppable force: https://www.youtube.com/watch?v=9eKc5kgPVrA) o che, in ambito fisico, devono essere trattati con molta cautela (ad esempio, il paradosso dei gemelli). Il successo di Minutephysics ha permesso all'autore di aprire un progetto parallelo: MinuteEarth (https://www.youtube.com/channel/UCeiYXex_fwgYDonaTcSIk6w). L'utilizzo del metodo di brevi video in stop-motion, con poche e semplici formule, è secondo me azzeccatissimo, specialmente in un'ottica di ricerca di "viralità".
Il secondo esempio arriva sempre dal web, ed è What if (https://what-if.xkcd.com/), dal creatore della serie a fumetti a tema scientifico XKCD. Qui, Randall Munroe parte da una semplice idea: rispondere alle domande fisicamente e naturisticamente più interessanti che gli pongono i suoi lettori, condividendo poi le spiegazioni con tanto di diagrammi e schemi come un 'blog collettivo'. Dal punto di vista della comunicazione scientifica, questo lato di "botta e risposta " credo sia molto interessante ai fini di una 'personalizzazione della scienza'. Munroe risponde, utilizzando le principali leggi fisiche, a domande come "Di quanto si abbasserebbe il livello del mare, tolti tutti i pesci e le barche?" (https://what-if.xkcd.com/33/) oppure "Come varierebbe il funzionamento di un tostapane se fosse messo in frigo?" (https://what-if.xkcd.com/155/).
L'ultimo esempio che volevo fornire è di una tipologia più "formale": Sixtysymbols, http://www.sixtysymbols.com/ , un progetto dell'Università di Nottingham. L'idea iniziale di questo sito era quella di descrivere la fisica e l'astronomia attraverso l'utilizzo di sessanta simboli iconici (come h per la costante di Planch, http://www.sixtysymbols.com/videos/planck.htm, o la velocità della luce c http://www.sixtysymbols.com/videos/light.htm) e ad ogni simbolo associare un video in cui l'argomento fosse spiegato da ricercatori e professori specializzati nel campo. Durante gli anni, però, diciamo che si son fatti prendere un po' la mano, ed i simboli sono diventati ben oltre sessanta.
Spero apprezerete questi suggerimenti!
LV
Grazie della condivisione, non conoscevo nessuno di questi progetti, rimedierò subito!;)
RispondiEliminaMonica